A differenza di quasi tutti gli altri organi che non possono essere raggiunti dall'esterno, gli occhi hanno il vantaggio di potere essere raggiunti direttamente: ciò comporta una somministrazione molto localizzata e mirata dei principi terapeutici e a concentrazioni non altrimenti ottenibili per via sistemica, grazie ai colliri.

Il collirio, diversamente da quanto molti pensano, non è un farmaco in particolare (magari per "sbiancare" l'occhio), bensì solamente il nome generico di una qualsiasi soluzione, sterile e di adeguato pH, da somministrare per via topica sulla superficie oculare. Esistono centinaia e centinaia di diversi colliri, antibiotici, cortisonici, anti-infiammatori, lacrime artificiali, antiglaucomatosi: ognuno di questi è caratterizzato da uno specifico principio attivo, eventualmente associato ad eccipienti ed a conservanti (solitamente il benzalconio cloruro).

I colliri possono essere confezionati in flaconcini multidose oppure in pipette monouso di tipo usa e getta. Queste ultime sono di norma preferibili rispetto ai classici flaconcini multidose poiché non contengono il conservante, che è spesso causa di alterazioni congiuntivali e responsabile di eventuali reazioni allergiche. Esistono anche particolari collirii multidose con sistema di preservazione del contenuto grazie a meccanismi di pompa che consentono di non contaminare il liquido contenuto anche senza l'impiego di conservanti.

Collirio: un farmaco da somministrare per via topica sulla superficie oculare.

Accanto ai colliri troviamo le pomate oftalmiche, ovvero preparazioni farmaceutiche in unguento che possono venire ugualmente somministrate per via topica direttamente sulla superficie oculare, con il vantaggio di una più prolungata persistenza del principio attivo sulla superficie oculare e di una azione protettiva. Sono normalmente preferibili ai colliri quando l'occhio è bendato oppure nei bambini, laddove risulti difficoltosa la somministrazione di colliri svariate volte nell'arco della giornata.

Pomate oftalmiche: preparazioni farmaceutiche in unguento da applicare per via topica.

I colliri e le pomate, in oftalmologia, coprono una grossa fetta della terapia medica nella cura delle varie patologie: da quelle infettive a quelle infiammatorie, dal glaucoma ai traumi oculari. Esistono tuttavia svariati casi in cui la terapia topica debba essere affiancata a terapia medica per via sistemica (iniezioni o terapia orale) anche in ambito oculistico. Ciò può accadere talvolta per esempio nei traumi, nel glaucoma acuto, nelle uveiti, nelle patologie vascolari o in tutte quelle situazioni in cui risultino coinvolti anche altri organi ed apparati nella patogenesi oculare.
Particolare e scrupolosa attenzione deve essere posta nel non banalizzare la terapia oftalmica per la comoda via di somministrazione offerta dai colliri: sono e rimangono dei dispositivi medici (antibiotici, cortisonici, prostaglandine, beta-bloccanti, alfa-agonisti ecc.) con le proprie indicazioni ed effetti collaterali, talora anche molto gravi e se ne raccomanda l'utilizzo esclusivamente dietro prescrizione medica e possibilmente dell'oculista che ne conosce correttamente l'impiego e gli effetti indesiderati. Assolutamente da evitare le auto-prescrizioni.